Nei primi anni del ‘900 gli zattieri del Piave discendevano ancora il fiume fino alla pianura, con merci e passeggeri, per poi fare ritorno a piedi a Belluno.

    Intorno a questi uomini di tempra rude ed ai loro racconti, un piccolo mondo industrioso di artigiani, lavandaie e servette costituiva l’approdo dopo la fatica ed i pericoli. La piazza di Borgo Piave rappresentava l’intreccio di relazioni commerciali, sociali e sentimentali, il luogo della conversazione e dello scambio di informazioni ma anche dell’equivoco e del fraintendimento.

    Le diverse personalità di due fratelli (Massa Tant e Massa Poc), un evento doloso ed un barile misterioso danno infatti l’avvio ad una trama intricata e spassosa, che sconvolge la piccola comunità scatenando inaspettate reazioni.

    Al brigadiere dei Carabinieri, chiamato a risolvere il caso, toccherà non solo l’indagine ma anche il più delicato compito di portare a buon fine un sogno d’amore.

    Riservando molta cura all’ambientazione storica e alla descrizione di uno spaccato sociale nelle sue varie sfumature e differenze, la commedia ricostruisce con fedele intenzione la parlata del dialetto locale.

    L’autrice ha infatti voluto, come di consueto nelle sue opere, dare voce alla ricca tradizione orale della Valbelluna, ricordandone aneddoti ed espressioni che sono testimonianza viva dell’esperienza secolare delle sue genti.

Elenco rappesentazioni: